11.6.12

world lunch

Oggi sono a casa, tutta sola, così mi sono divertita a prepararmi un pranzo saziante (avevo una gran fame) ma leggero e naturalmente vegan.

1

In questo piatto sono abbinati tutti gli ingredienti di stagione, ma non solo, che amo di più: tofu, zucchine del mio orto, porri, curry, anacardi, riso venere. Per tutto il piatto è stato utilizzato solo un cucchiaio di olio evo e 30 grammi di riso venere, perciò credo si possa annoverare tra i piatti light.

Ingredienti: tofu, zucchine dolci, porro, uno spicchio di aglio, olio evo un cucchiaio, curry in polvere, salsa di soia, anacardi, riso venere, poco sale marino integrale.

Fate lessare il riso venere per una ventina di minuti in acqua poco salata.

Tagliate a tocchetti le zucchine e a rondelle sottili il porro ben pulito. Mettete in un wok o padella col cucchiaio di olio evo e lo spicchio di aglio, intero o a pezzetti. Fate cuocere a fuoco medio senza aggiungere sale. Quando le verdure sono morbide bagnatele con acqua calda e salsa di soia a piacere. Tagliate il tofu a fette o tocchetti, passatelo in un piatto con abbondante curry in polvere, mettetelo nella padella con la verdura. Lasciate cuocere una decina di minuti, prima a fuoco vivace, poi dolce, aggiungendo un po' di acqua calda per formare un po' di cremina. A cottura quasi ultimata, prelevate quasi tutta la verdura e passatela al mixer aggiungendo 5-6 anacardi non tostati. Impiattate il riso, il tofu con le zucchine che non avete frullato e il purè di zucchine e porri (delizioso). Una spolverata di pepe se vi piace, e buon appetito!

Il punto: con pochissime calorie e grassi e tanto gusto vi assicuro che ci si sazia. Io amo il tofu e anche se cerco di non esagerare (come con tutti gli alimenti non fermentati a base di soia) resta una delle fonti proteiche che preferisco: il suo gusto quasi neutro si presta a qualsiasi condimento e se imparate a produrlo in casa (è semplicissimo, a breve un post), anche decisamente più buono e economico di quello in commercio. Ricordo di essere stata traumatizzata al primo assaggio del tofu Valsoia... non me ne volete, ma era simile al bario che ti danno prima di certi esami radiologici (leggesi: gesso). Ora che lo produco da me è tutta un'altra storia.

World lunch, perché mentre preparavo questo piatto (fondamentalmente indiano-asiatico) e ascoltavo una web radio, hanno riproposto questa canzone che ogni volta mi fa stringere lo stomaco.

 

Ho amato l'Africa, e credo di amarla ancora, come ogni buona occidentale che si ammala di questo stranissimo innamoramento che chiamano Mal d'Africa. Negli ultimi tempi sono molto incuriosita dalle culture orientali ma non sono mai stata in Oriente, perciò non so dirvi quanto questo interesse potrebbe reggere il confronto con un'esperienza reale. In Africa invece ci sono stata e non solo in qualche splendido villaggio turistico e, a distanza di anni , ricordo con uno struggimento incomprensibile ogni viso, ogni bambino, ogni passo nel fango, ogni goccia di pioggia, ogni chicco di riso, ogni pugno di polenta, ogni nuvola di polvere... i colori, gli odori, i rumori... Ho delle bellissime fotografie (di carta, e diapositive) delle mie esperienze, e quando avrò il tempo (e il coraggio) di scansionarle, le condividerò volentieri qui.

Comincio a pensare che tutti i miei malesseri siano fondamentalmente legati ad aver rinunciato a vivere nel mondo, così come ero abituata a fare.

Nessun commento:

Posta un commento